Por Italia, poesia Margarita Garcia Alonso, Raccolta di margherita

AB-OUT Vi consiglia la lettura delle poesie di una cara amica Margarita Garcia Alonso poetessa, scrittrice, giornalista, artista visiva cubana, vive dal 1992 in Francia. Autrice di quattordici raccolte di poesia e di due romanzi. Traduzione: Diego Dal Medico, editor italiano a Venezia. Margarita García Alonso è una poetessa di luce che costruisce i testi in base all’impatto visivo delle parole. La sua opera interroga le cause originarie della provocazione, dell'intensità e della bellezza contemporanea: un valido motivo per leggere le poesie di Margarita, pubblicate per la prima volta in Italia.Ci auguriamo che con questo libro inizi la traduzione integrale del suo proficuo ed eccellente lavoro.
Confessioni di una vagabonda
¿Quale amicizia tendrá con niente
el que tutto è il contrario di se stesso?
Francisco de Quevedo

Prima di perdere la testa
metterò sul tavolo
la ferita.

Desidero nascondermi
nella pubblica piazza,
dove sono sempre stata
a portata
di mano
senza disturbare
o richiamare l’attenzione.

Desidero trovar pace
nel dare un nome ad ogni essenza
che mi ha ucciso.

Non servo a niente,
potrei chiudere il quaderno,
bruciarlo,
sputarlo,
depositarlo nella tasca
del suicida.

Ad ogni modo
sono colpevole:
ho bevuto poco
fornicato ancor meno
però faccio ubriacare

– Beona,
non ammetto finezze
nella carne decomposta –

ebbra di sentire
come annusi un verso
cerchi consolazione dove non c’è
cerchi compagnia
quando fuggo.

Scarseggia il tempo,
me ne vado a tradire,
vado a vendere
come una furbetta
le mie circostanze.

Scorticherò ogni città,
ogni cane,
sarò veloce come un raggio:
non mi ha accompagnato
la fortuna.

Da quando partii dalla mia terra
non ho ricominciato,
solo quadernetti,
mendicità
e questo breviario
di vagabonda fissata.

Mi dissero zitta,
ma non ho obbedito.

Ricorda: non sono perla
d’altare, né manto
che copre le spalle.

Forse potrei possedere 
ciò di cui ho bisogno
ma posso macchiarti,

sono sporca come una
frase d’usurpazione
alla deriva nel Danubio.

Ho sbagliato:
vorrei rimanere adolescente
vorrei che mia figlia fosse sempre bambina,
ma ho usato il santo che non conviene,
giocato il numero sbagliato
usato la barbara usanza nordica
del sale

sale grezzo sul marciapiede,
sale sulla porta
per sciogliere la neve,
il malocchio, la carestia,
la fatalità.

Ma piove
e sopra il nove la pioggia,
resti di traslochi,
roba usata,
foto nel cassetto in cucina
insieme a utensili ossidati
come io e te,
stranieri nel genere.

Una donna comune,
con un camice d’ospedale
strappato, ingiallito,
senza identificazione.
Che ti confessa
di chiamarsi Margarita.

Margarita Garcia Alonso

Raccolta di margherita



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